Il 2014...
Siamo arrivati nel 2015 e come ogni anno si cerca di fare il punto della situazione sull’anno appena passato cercando di estrapolare dalle tante esperienze legate al 2014, i momenti più importanti ma anche quelli che ci hanno fatto crescere.
Mai come quest’anno “CRESCITA” sembra essere la parola più appropriata. Il Bear’s Dojo stesso, anche solo a livello numerico, è effettivamente cresciuto incontrando gente nuova sul suo cammino e riscoprendo gente che di cammini ne hanno fatti tanti nella vita.
Il 2014 è stato l’anno della crescita perché ci sono state tante occasioni nelle quali poter dimostrare che il valore della squadra è una componente fondamentale anche in uno sport che all’apparenza e a dire il vero anche nella pratica, è uno sport individuale. È stato l’anno della crescita perché nonostante le sconfitte subite, la voglia di rivalsa ha sempre avuto la meglio sulla demoralizzazione. È stato un anno di crescita perché ognuno ha compiuto un passo in più verso il miglioramento ed infine è stato un anno di crescita perché nonostante tutte le difficoltà fisiche, lavorative e famigliari siamo riusciti a rimanere competitivi, uniti e forti come una squadra vera e leale.
Il Bears’ Dojo ha portato a casa tante medaglie quest’anno e tutte in competizioni importanti e blasonate ma non lo diciamo con un atteggiamento di superiorità, lo diciamo invece con un atteggiamento di rispetto per tutti coloro che si sono impegnati ed hanno ottenuto questi risultati dimostrando una crescita anche e forse soprattutto a livello mentale.
Tra i momenti più belli dell’anno ci sono state, almeno a parere di chi vi scrive, le lacrime di gioia dopo che finalmente Orso è riuscito a sconfiggere la sua pecora nera Machigna. Tanti sono stati gli scontri tra i due infatti e tante anche le occasioni in cui il maestro ha dimostrato di non essere inferiore ad un atleta professionista. Solo a Roma però è riuscito ad uscirne vincitore e le sue lacrime di liberazione sono state toccanti per tutti i suoi orsetti o almeno per uno in particolare.
Altrettanto commovente è stato vedere Manuel e Alin, quelli che a tutti gli effetti prendono le veci del maestro in sua assenza, ottenere il grado della loro cintura marrone dal fondatore nonché mentore della Nova Uniao Italia: Fabricio Nasciemento. Certo, un po’ meno commovente è stato il momento in cui li ho visti schiantarsi al suolo di schiena dopo una proiezione dello stesso Nascimento ma comunque degno da ricordare!
Grandiosa la felicità nel vedere amici e compagni di squadra combattere in MMA e uscire dalla gabbia con il braccio alzato in segno di vittoria e altrettanto emozionante vedere compagni partire da soli per partecipare ad eventi internazionali all’estero e tornare con la medaglia più pesante al collo.
brutto invece è stato assistere ad un grave infortunio di un nostro compagno che durante una competizione si è infortunato malamente ad un braccio ma anche questo fa parte del gioco e noi tutti lo sappiamo. Le sconfitte, anche se non menzionate, sono state tante ma nelle arti marziale vige una legge che mi piace ricordare e mantenere sempre in mente:” Non si perde mai, o si vince o si impara” La sconfitta fa parte come tutto il resto della crescita e noi, con i nostri alti e bassi, stiamo assolutamente crescendo!! OSSS
Siamo arrivati nel 2015 e come ogni anno si cerca di fare il punto della situazione sull’anno appena passato cercando di estrapolare dalle tante esperienze legate al 2014, i momenti più importanti ma anche quelli che ci hanno fatto crescere.
Mai come quest’anno “CRESCITA” sembra essere la parola più appropriata. Il Bear’s Dojo stesso, anche solo a livello numerico, è effettivamente cresciuto incontrando gente nuova sul suo cammino e riscoprendo gente che di cammini ne hanno fatti tanti nella vita.
Il 2014 è stato l’anno della crescita perché ci sono state tante occasioni nelle quali poter dimostrare che il valore della squadra è una componente fondamentale anche in uno sport che all’apparenza e a dire il vero anche nella pratica, è uno sport individuale. È stato l’anno della crescita perché nonostante le sconfitte subite, la voglia di rivalsa ha sempre avuto la meglio sulla demoralizzazione. È stato un anno di crescita perché ognuno ha compiuto un passo in più verso il miglioramento ed infine è stato un anno di crescita perché nonostante tutte le difficoltà fisiche, lavorative e famigliari siamo riusciti a rimanere competitivi, uniti e forti come una squadra vera e leale.
Il Bears’ Dojo ha portato a casa tante medaglie quest’anno e tutte in competizioni importanti e blasonate ma non lo diciamo con un atteggiamento di superiorità, lo diciamo invece con un atteggiamento di rispetto per tutti coloro che si sono impegnati ed hanno ottenuto questi risultati dimostrando una crescita anche e forse soprattutto a livello mentale.
Tra i momenti più belli dell’anno ci sono state, almeno a parere di chi vi scrive, le lacrime di gioia dopo che finalmente Orso è riuscito a sconfiggere la sua pecora nera Machigna. Tanti sono stati gli scontri tra i due infatti e tante anche le occasioni in cui il maestro ha dimostrato di non essere inferiore ad un atleta professionista. Solo a Roma però è riuscito ad uscirne vincitore e le sue lacrime di liberazione sono state toccanti per tutti i suoi orsetti o almeno per uno in particolare.
Altrettanto commovente è stato vedere Manuel e Alin, quelli che a tutti gli effetti prendono le veci del maestro in sua assenza, ottenere il grado della loro cintura marrone dal fondatore nonché mentore della Nova Uniao Italia: Fabricio Nasciemento. Certo, un po’ meno commovente è stato il momento in cui li ho visti schiantarsi al suolo di schiena dopo una proiezione dello stesso Nascimento ma comunque degno da ricordare!
Grandiosa la felicità nel vedere amici e compagni di squadra combattere in MMA e uscire dalla gabbia con il braccio alzato in segno di vittoria e altrettanto emozionante vedere compagni partire da soli per partecipare ad eventi internazionali all’estero e tornare con la medaglia più pesante al collo.
brutto invece è stato assistere ad un grave infortunio di un nostro compagno che durante una competizione si è infortunato malamente ad un braccio ma anche questo fa parte del gioco e noi tutti lo sappiamo. Le sconfitte, anche se non menzionate, sono state tante ma nelle arti marziale vige una legge che mi piace ricordare e mantenere sempre in mente:” Non si perde mai, o si vince o si impara” La sconfitta fa parte come tutto il resto della crescita e noi, con i nostri alti e bassi, stiamo assolutamente crescendo!! OSSS
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